Medaglia di legno per Tania Cagnotto

Ieri sera nella finale individuale di tuffi femminile, l'atleta bolzanina 27enne si è dovuta arrendere a 20 centesimi

di Leonardo Andreaus 6 Agosto 2012 10:32

Venti centesimi di punto hanno condannato Tania Cagnotto, che è giunta così quarta, fuori dal podio, dietro alla messicana Laura Sanchez: 362,40 a 362,20 indicava il tabellone luminoso dell’Aquatics Centre. Londra fa male, perché Cagnotto cade dal trampolino quarta come era già successo nel sincro. Ieri sera ha raggiunto il suo record personale, ma non è bastato e la gara si è conclusa in lacrime pesanti, perché questa a suo dire “Era l’ultima occasione“. A Rio infatti, in Brasile, tra quattro anni sarà difficile rivederla: adesso che la medaglia è scappata via di un soffio è quasi impossibile pensare di tornare a tuffarsi.

Il destino è stato beffardo, visto che in semifinale, poche ore prima, Cagnotto si era qualificata seconda, davanti alla cinese He Zi (alla fine argento, alle spalle della connazionale, Wu Minxia). La cosa faceva ben sperare tutti per un posto sul podio, almeno il bronzo. “Forse le Olimpiadi non fanno per me – ha dichiarato la giovane italiana a fine gara -, peccato, perchè in quel mio ultimo quinto tuffo ci credevo tanto. Non me lo aspettavo proprio di perdere il bronzo. Mi hanno maledetto a questi Giochi“. Non si deve però rimproverare nulla la Cagnotto, che in due giorni ha migliorato il suo personale altrettante volte ed è inutile rimuginare sui due salti (il secondo e il terzo), che le sono costati la medaglia (rispettivamente valutati 69 e 68 punti). All’ultimo tuffo, l’altleta italiana era addirittura quinta, con Sanchez e l’americana Cassidy Crug a giocarsi il podio: poi l’ultimo tuffo italiano è andato alla grande, la specialità di Cagnotto (76.50 la valutazione), ma non è bastato.

Dopo tre bronzi mondiali, Cagnotto (unica europea a stare dietro alle insuperabili cinesi) guardava a Londra come all’occasione per coronare una carriera dominata in Europa e anche per mettere in pari i conti con papà Giorgio (nonchè allenatore della bolzanina), che alle Olimpiadi sul podio, il piede lo ha messo più volte. “Eravamo arrivati qui preparati bene – ha detto il padre coach – e invece abbiamo perso due medaglie. Più che delusione provo rabbia. Serviva la perfezione e Tania non lo è stata“. “Era il momento chiave della mia carriera – aggiunge la tuffatrice – e adesso sto male. So che la medaglia non mi avrebbe cambiato la vita, ma questa londinese la sento come l’ultima occasione“. Per ora di addio non si parla e prima di annunciare qualunque cosa, la Cagnotto si gusterà amaramente la sua meritata vacanza estiva.

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