Olimpiadi 2012, migliaia di biglietti invenduti regalati agli sponsor
Solamente un anno fa, il comitato organizzativo di Londra 2012 aveva fatto sapere che i biglietti invenduti di qualsiasi evento delle Olimpiadi sarebbero dovuti essere rivenduti in Gran Bretagna per far fronte alle migliaia di richieste arrivate alle varie federazioni sportive del Regno Unito. Un anno dopo, alla vigilia dei giochi olimpici, non sembra pero’ che le disposizioni del comitato siano state messe in pratica. Migliaia di biglietti rimasti invenduti, anche molti per eventi importanti come per esempio la cerimonia di apertura, le finali di nuoto e di ginnastica, invece di essere ridistribuiti tra gli appassionati britannici, sono stati addirittura distribuiti ai vari sponsor dei giochi olimpici. Questa notizia ovviamente farà infuriare migliaia di tifosi che non erano precedentemente riusciti ad accapararrarsi un biglietto per i vari eventi.
Come riporta il Daily Telegraph, il problema è stato addirittura discusso al parlamento inglese, come testimonia il commento della vicenda fatto da una deputata dei Liberal Democratici Anna Doocey: “E’ una vera e propria disgrazia. Il principio è assolutamente sbagliato, non è giusto che i biglietti invenduti vengano ridistribuiti a persone che già hanno avuto un’enorme quantita di biglietti. Dovrebbero essere dati ai londinesi e a chi sta aspettando da mesi per acquistarne uno”. La ridistribuzione dei bigliettiche i vari Comitati internazionali non sono riusciti a vendere è cominciata dodici giorni fa, dando cosi’ l’opportunità ai vari sponsor dei giochi olimpici di acquistare altri biglietti per i propri dipendenti.
E per gli altri poveri sfortunati? Ad oggi, più di 400.000 biglietti sono ancora rimasti invenduti, ma il costo di un biglietto ha ormai raggiunto cifre stratosferiche e sono solamente per eventi di scarsa importanza che probabilmente nessuno vorrà seguire. L’esistenza di questo ingiusto sistema di ridistribuzione dei biglietti è stato confermato anche da un portavoce del LOCOG, il comitato organizzatore di Londra 2012 e ha provato a giustificarsi affermando che questo sistema vigeva anche nelle precedenti edizioni delle Olimpiadi.
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