Olimpiadi 2012, il CIO impone il “silenzio olimpico”
Ci siamo, mancano esattamente 10 giorni all’inizio dei Giochi Olimpici di Londra. Tutto è ormai (quasi) pronto, piano piano gli atleti cominciano ad arrivare, mentre il Comitato Organizzatore di Londra 2012 deve affrontare enormi problemi nel garantire la sicurezza adeguata di questo evento che avrà una portata mondiale. Intanto, il primo provvedimento preso dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO), è stato quello di porre alcune limitazioni per quanto riguarda la comunicazione da parte degli atleti attraverso vari tipi di social network come Facebook o Twitter, molto in voga tra i personaggi famosi e gli sportivi di tutto il mondo. Tra gli atleti è ovviamente scoppiata una dura polemica, e molti hanno pensato bene di non ascoltare i consigli del CIO e non hanno attuato quello che è già stato ribattezzato da molti come “il silenzio olimpico”. Subito sono comparse su Twitter le prime foto delle camere del Villaggio Olimpico. La protesta è partita soprattutto da alcuni atleti italiani come il nazionale di pallanuoto Niccolò Gitto che scritto su Twitter prima di partire per Londra: “Da stasera inizia il silenzio olimpico. Un saluto a tutti, abbiamo bisogno di voi”. Anche Flavia Pennetta, la tennista su cui sono riposte le speranze di medaglia d’oro per l’Italia, ha invece solamente accennato “Non potrò più scrivere, almeno questo è quello che mi hanno detto…”. Anche un’altra atleta italiana sulla quale sono poste speranze di medaglia d’oro, Elisa Santoni ha voluto dire la sua sull’argomento tramite Facebook: “L’uso dei social network e la comunicazione con tutti i media per noi atleti sarà limitata per ordini del CONI!”.
Andando a fondo della questione si scopre che in realtà il CONI e il CIO non hanno imposto nessun “silenzio olimpico” ma solamente il Comitato Olimpico ha voluto diffondere una nota indirizzata agli atleti e agli staff atletici e medici con la quale chiede di non riportare notizie sulle gare, bensì bisognerà scrivere solamente di cose o commenti personali. Ecco un estratto del comunicato redatto dal CIO: “Le attività sui social media o siti Web dovranno essere a titolo personale, in formato diario e in prima persona; non devono riportare notizie sulle competizioni o commenti su attività di altri partecipanti”. Quindi non c’è alcun “silenzio olimpico” anzi c’è piena libertà di scrivere su Facebook o Twitter, rispettando però le indicazioni fornite, pena una salatissima multa di 100.000 euro.
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