Olimpiadi 2012, la Di Martino dice addio a Londra. Polemica con la Fidal
Antonietta Di Martino dice addio ai Giochi Olimpici di Londra. Quella che forse sarebbe stata una delle nostre atlete in odore di medaglia d’or, sarà invece costretta a non partire per l’Inghilterra a causa di un riacutizzarsi di un forte dolore al ginocchio. L’annuncio era atteso da tempo, percioo’ non ha sorpreso molto il mondo dello sport italiano. Quello che ha fatto più clamore è stata la polemica scoppiata tra la Di Martino, suo marito-allenatore e la Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal): “Cure superficiali, c’è stata molto approssimazione, era stata fatta una diagnosi e poi il problema è diventato un altro”, le parole di Massimo Di Martino, tecnico e marito dell’atleta italiana, che al momento, sempre secondo quanto raccontato dal marito sarebbe delusa e affranta per i continui tentativi di recupero per presentarsi al meglio a Londra.
L’attacco della Di Martino e del suo entourage è chiaro: l’atleta azzurra si lamenta delle modalità e dei tempi affrettati, a suo dire, che hanno caratterizzato la fase di recupero dall’infortunio. Il problema risalirebbe allo scorso aprile, a causa di una diagnosi sbagliata: infatti, al termine di una seduta di allenamento, la Di Martino si era infortunata a causa di un affaticamento alla gamba sinistra. In realtà in un controllo effettuato nelle ultime settimane, è emerso che non si trattava di un semplice affaticamento, ma era qualcosa di molto più grave, un problema al ginocchio che, non essendo stato diagnosticato precedentemente, ha costretto l’atleta azzurra a dover rimanere a casa.
Intanto la Fidal non ha accettato l’attacco e si dichiara stupita dell’accaduto. Ecco le parole del presidente della Fidal, Franco Arese: “Io non mi scuserò, devo solo dire grazie a una campionessa fantastica per tutto quello che ha fatto e farà ma riguardo al suo infortunio abbiamo fatto il possibile e l’impossibile. Ci perdiamo anche noi e non solo per la prospettiva di una medaglia, è una perdita morale, la sua determinazione e il suo comportamento sono sempre stati esempio e ispirazione. È stata curata dai migliori specialisti, controllata ripetutamente. Non so se esiste l’errore, di certo non esiste la cattiva fede”. La polemica di certo non finisce qui e si preannunciano giornate calde per l’atletica italiana, che alle Olimpiadi di Londra dovrà fare a meno di uno dei suoi elementi di punta.