Giro d’Italia 2013: c’è il Galibier che fu di Pantani
Era il 27 Luglio del 1998, quel giorno Pantani andò a conquistare una tappa per certi versi epica, e con essa la maglia gialla del Tour de France.
Per gli appassionati di ciclismo le immagini di quella giornata sono difficili da dimenticare. La pioggia batteva intensa sull’asfalto e sui corridori, avvolti da una leggera nebbia, mentre i fari delle ammiraglie si riflettevano a terra, indice di una scarsa luminosità.
Lo aspettavano tutti, il Pirata, e lui non deluse. A quattro km dalla vetta lo scatto, poderoso, in faccia a Ullrich, suo rivale diretto in classifica generale. Il tedesco non risponde e sul traguardo di Les Deux Alpes accusa ben 8 minuti di ritardo da Pantani mentre tutti i vari fuggitivi provano invano a tenerne la ruota. Marco va al doppio della velocità per gli altri, quando parte in salita non c’è modo di stargli dietro.
Fu la consacrazione definitiva. Da quella vittoria nacque il trionfo finale alla Grand Boucle e lo rese l’unico italiano (insieme a Coppi) a realizzare l’accoppiata Giro-Tour.
Il 19 Maggio 2013 sarà la prima volta, per il Giro d’Italia, sulle rampe mitiche del Galibier. La tappa prevede una lunghezza di 150Km: dopo i primi 33 s’inizierà a scalare il Moncenisio, una salita di 26Km. Un semplice antipasto in vista del gran finale. Ai -35 inizia infatti l’ascesa al Col du Telegraphe e, subito dopo, la vetta più ambita, quella che fu appunto di Pantani. Affrontandola dal versante di Valloire ci sono 18 Km di strada da percorrere, 1237 metri di dislivello, una pendenza media del 6,8% con punte dell’11%. Sul Galibier non si scherza, bisogna saper soffrire.
Ci si aspetta lo spettacolo che solo una vetta mitica può dare, è stato quindi già autorizzato un sistema per la pulizia della strada in caso di forti nevicate. Per i corridori una sfida unica, l’opportunità di entrare nell’elenco contenente i nomi dei migliori. Nell’albo d’oro del Galibier ci sono quasi tutti i più grandi: da Merckx a Gaul, da Bartali a Coppi. Nel 1998 toccò a Pantani scriverci il suo nome sopra.
Adesso, nel punto in cui il Pirata fece iniziare la sua impresa, sorge una stele commemorativa. Chi fa la storia non muore mai e se qualcuno volesse fare la storia, il 19 Maggio, ha già un buon esempio da seguire: Marco Pantani.