Notte magica, notte da brividi in quel di Lisbona, teatro dell’atto finale della Champions League 2014. A sfidarsi Real Madrid ed Atletico Madrid, l’un a cerca della “decima”, l’altra a caccia della prima “Coppa dalle grandi orecchie” della sua storia. Pronostico tutto a favore della banda di Ancelotti, anche se la Liga è finita proprio nella bacheca dei colchoneros, protagonisti di una stagione straordinaria.

Pronti via e l’Atletico perdeva una delle pedine fondamentali, Diego Costa, trascinatore e goleador. Ma l’assenza del bomber non impediva agli uomini di Simeone di tentare l’impresa e di portarsi addirittura in vantaggio nel corso del primo tempo. A siglare la rete era Godin, ma parte del “merito” va a Casillas, incerto nell’uscita e responsabile di fatto della rete subita.

Il Real si spingeva in avanti ed attaccava per tutto il corso della ripresa, non riuscendo però a trovare il guizzo vincente dei suoi campioni. I minuti scorrevano velocemente fino al novantesimo, quando si sollevava il tabellone del recupero. Cinque minuti per alimentare le speranze dei blancos, cinque che separavano l’Altetico dalla sua prima Champions. Ma al minuto 93 arriva la testa che non ti aspetti, l’incursione di uno dei baluardi della difesa, Sergio Ramos, bravo ad infilare Courtois nell’angolino più lontano.

Delusione biancorossa, euforia blanca, tutto da rifare e tutto ancora possibile. Si arrivava al minuto numero 110, a pochi istanti dal fischio che avrebbe portato ai rigori. Di Maria galoppava sulla sinistra e tentava di infilare la porta avversaria. Courtois deviava, ma arrivava la testa di Bale a siglare la rete del vantaggio. L’Atletico si arrendeva ed il Real ne approfittava per colpire ancora, prima con Marcelo e poi con un rigore di Cristiano Ronaldo, recordman di tutti i tempi con 17 reti nella stessa edizione di Champions. Onore all’Atletico, ma la Coppa finisce nella bacheca del Real per la decima volta.

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