Ciclismo, che numero Gilbert, è campione del Mondo!

Dopo una gara movimentatissima il belga scatta sul Cauberg e fa il vuoto andandosi a prendere la maglia iridata.

di Valentino Picone 23 Settembre 2012 21:53

Philippe Gilbert, il protagonista più atteso. Qui aveva già vinto la Amstel Gold Race nel 2010 e nel 2011, si è ripetuto ancora. Qualcuno aveva detto che, in una gara competitiva come il Mondiale, non si poteva fare selezione sul Cauberg. Non avevano fatto i conti con il talento di un fenomeno come Gilbert. Nibali ha provato ad anticiparne l’attacco, ma la risposta del campione belga è stata incredibile. Uno scatto poderoso che ha lasciato gli avversari sui pedali. Solo Boasson Hagen, seguito da Valverde, ha provato a tenerne la ruota ma è stato del tutto inutile, troppo forte Gilbert.

Grossa delusione in casa Italia. Gli azzurri sono stati protagonisti per tutta la corsa, presenti in tutte le fughe con Cataldo, Nocentini, Ulissi e Marcato tra gli altri. Gli uomini di Bettini hanno provato in tutti i modi a conquistare questa corsa. Il primo tentativo di fuga, con 11 uomini, vedeva in azione Cataldo. Poi successivamente ci ha provato Contador e con lui altri 30 uomini che hanno attaccato sul Cauberg, tra cui i nostri Ulissi e Marcato. Troppo pericoloso un gruppo così folto perchè Belgio e Germania lasciassero andare la fuga. Quindi nel finale Moser e Paolini hanno tirato il gruppo e lavorato benissimo per lanciare Vincenzo Nibali.

Il resto è storia già nota, con lo scatto di Gilbert che arriva da solo sul traguardo di Valkenburg a braccia alzate. Dietro di lui il norvegese Boasson Hagen e lo spagnolo Valverde. Solo tredicesimo il primo italiano: Oscar Gatto.
Non si può però parlare di demeriti altrui quanto di grande impresa da parte del belga. Un’azione da vero campione la sua, quel campione che nell’ultimo anno sembrava essersi eclissato dopo aver dominato le grandi classiche nei due anni precedenti.
Il Cauberg è una salita di soli 1200 metri, con una pendenza media di 5,8% e punte del 12%. Poco per fare selezione su un solo passaggio. Quando però, come oggi, si affronta questa salita per 10 volte e dopo oltre 250km in sella alla bici allora il discorso cambia. Bisogna essere più forti delle gambe che fanno male.
Gilbert lo è stato e da oggi può mostrare con orgoglio a tutti ciò che ha ottenuto: è il numero uno al mondo.

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