Moto GP, Valentino Rossi ricorda l’amico Simoncelli

Il ricordo di Marco Simoncelli scritto da Valentino Rossi

di Marco Ferraro 13 Settembre 2012 17:31

Nel weekend si correrà il Gran Premio di Misano, località ad un passo da dove è nato e cresciuto l’indimenticabile Marco Simoncelli, morto durante una gara in un tragico incidente quasi un anno fa, in Malesia a Sepang, il 23 ottobre, una data che tutti gli appassionati del Motomondiale e non solo ricorderanno per molto tempo. Marco Simoncelli, con la sua semplicità e la sua simpatia era entrato nel cuore di tutti, anche dei suoi rivali come Valentino Rossi, diventato subito grande amico del ‘Sic’ come veniva chiamato sia dai suoi amici ma anche da chi non lo conosceva ma gli voleva molto bene. In occasione del Gran Premio di Misano, il cui circuito è stato dedicato proprio al pilota romagnolo, e a quasi un anno dalla sua tragica scomparsa, Valentino Rossi ha voluto dedicargli, tramite le pagine del libro che uscirà a breve ed intitolato “Il nostro Sic” scritto da Rossella e Paolo Simoncelli , un pensiero e un ricordo affettuoso, per uno dei suoi più grandi amici.

Il pilota della Ducati ha ricordato le belle e avvincenti sfide in gara con il suo amico-rivale:  “Verso la fine del primo anno in MotoGP aveva cominciato ad andare forte, ed è stato un peccato che io sia andato alla Ducati con tutti quei problemi perché così quando è diventato forte lui ho cominciato a far cagare io, quindi non c’è mai stata una vera lotta come alla Cava, da giocarsela per le posizioni importanti all’ultimo giro. È stato un peccato, sarebbe stato divertente”. Il pilota pesarese ha poi voluto dedicare parole affettuosi per il Sic, ricordando il suo carattere a tratti testardo ma sempre allegro e disponibile: ” Era molto dolce in tanti suoi comportamenti. Poi era un ignorante anche lui, un testone, e in pista, cazzo, anche se eri un suo amico ti faceva sempre girare i coglioni. Secondo me lui pensava: “Sono un pilota gigante rispetto agli altri. Pago i miei svantaggi rispetto a questi nani, però almeno se c’è da fare una lotta corpo a corpo faccio valere i miei chili”. Comunque era molto bello lottare con lui… Ok, era uno che le sue cappelle le faceva, (…) però gli altri piloti si erano accaniti, soprattutto Stoner e Lorenzo, perché avevano paura di lui. Perché il Sic a volte era un po’ sopra le righe, ma lo sport delle moto è anche questo, all’ultimo giro vale quasi tutto”.

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