Olimpiadi 2012, nessuna atleta saudita andrà a Londra
L’Arabia Saudita ha deciso di non mandare nessuna atleta ai Giochi Olimpici di Londra, disattendendo le speranze del comitato organizzatore di Londra 2012, al quale era stata promessa la presenza, per la prima volta nella storia delle Olimpiadi, di una squadra femminile saudita. Il quotidiano locale, Al-Sharq al-Awsat, ha riportato che domenica scorsa nessuna donna saudita si era qualificata per le gare olimpiche di equitazione e di sollevamento pesi. Inoltre, ieri, un membro del Comitato Olimpico saudita ha confermato che il paese arabo non avrebbe portato nessuna donna, eliminando definitivamente la possibilità di una deroga che avrebbe permesso alle atlete di partecipare anche senza essersi qualificate. “Nessuna delle nostre atlete andrà ai Giochi”, ha dichiarato il funzionario, che ha non ha voluto essere citato.
Se la decisione non cambierà, l’Arabia Saudita sarà l’unica nazione rappresentata da un team “per soli uomini”, dopo che persino il Qatar e il sultanato del Brunei hanno deciso di portare anche una squadra femminile a Londra. Il commenti di ieri da parte del funzionario saudita è solo l’ultimo di una serie di affermazioni a volte confuse e apparentemente contraddittorio rilasciate negli ultimi mesi da membri del Comitato Olimpico locale. Infatti, solamente tre mesi fa, il presidente del Comitato Olimpico, il principe Nawaf bin Faisal, aveva dichiarato: “Non approvo la partecipazione alle Olimpiadi di una squadra femminile”. Invece, solamente due settimane fa, l’ambasciata saudita a Londra, aveva annunciato che a tutte le donne che si sarebbero qualificate sarebbe stato permesso di competere ai giochi olimpici. Molti osservatori e gruppi per i diritti avevano accolto con speranza l’annuncio dell’ambasciata, annuncio che sembrava spianare la strada per la prima volta nella storia dei giochi olimpici in cui ogni squadra nazionale ha uomini e donne nella competizione. Human Rights Watch, gruppo statunitense sui diritti umani, ha chiesto al Comitato Olimpico Internazionale (IOC) di imporre sanzioni all’Arabia Saudita per aver negato la possibilità alle donne di partecipare.
Una delle atlete saudite più vicine alla qualificazione era la fantina Dalma Rushdi Malhas, 20, che la Federazione Equestre Internazionale ha detto non era riuscito a qualificarsi lo scorso mese dopo il suo cavallo si ammalò. La donna ha già fatto sapere che si comincia a preparare per le Olimpiadi del 2016. Ma nonostante la mancata qualificazione, l’Arabia Saudita ha ancora la possibilità di inserire l’atleta non qualificata. Infatti, per alcuni paesi c’è la possibilità di far partecipare ai giochi anche atleti che non sono riusciti a centrare la qualificazione, posti che vengono assegnati per garantire una rappresentanza ampia ai Giochi anche per le nazioni che non eccellono nello sport. Il comitato olimpico locale ha per il momento deciso di rinuciare a tale possibilità. Mark Adams, direttore delle comunicazioni del Comitato Olimpico Internazionale, si è comunque detto ottimista che la delegazione dell’Arabia Saudita ci ripensi e decida di mandare anche una delle atlete che non sono riuscite a qualificarsi.