Paralimpiadi, Pistorius oro. Zanardi, arriva la terza medaglia
La quattordicesima edizione delle Paralimpiadi disputatasi a Londra sta ormai volgendo al termine, ma verrà sicuramente ricordata per lo sport paralimpico italiano come le Paralimpiadi dei record. Dalle quattro medaglie di Cecilia Camellini, condite da un record del mondo, la medaglia con record del mondo di Assunta Legnante nel lancio del peso, fino ad arrivare alle tre medaglie conquistate da Alex Zanardi. Ebbene sì, le medaglie dell’ex pilota di formula 1, senza gambe dopo essere stato vittima di un grave incidente durante una gara che l’ha costretto all’amputazione di entrambi gli arti inferiori, sono diventate tre, dopo l’argento conquistato ieri l’argento nella staffetta mista, non riuscendo purtroppo a portare a casa una straordinaria tripletta d’oro. Zanardi, che sarà il portabandiera dell’Italia alla cerimonia di chiusura, ha gareggiato con Francesca Fenocchio e Vittorio Podestà. Ecco il commento di Zanardi riportato da Gazzetta.it: “Ciascuno di noi ha spremuto tutti i suoi muscoli per arrivare a questo risultato, naturalmente abbiamo fatto gare diverse perché apparteniamo a categorie differenti, ma questo è il pepe di questa competizione. Il ciclismo torna a casa con un bottino che neppure i più ottimisti avrebbero immaginato. Ora torno alla mia vita normale, cose semplici come portare mio figlio a scuola. Ma se durante la strada ci sarà la possibilità ci accendere altre fiammelle, io di certo non mi tirerò indietro”.
Giornata trionfale anche per i fratelli Lucca e Ivano Pizzi nel ciclismo su strada, in una durissima gara con un percorso lungo 104 chilometri con non poche difficoltà. I due fratelli abruzzesi, hanno infatti forato al nono giro ma non si sono fatti scoraggiare e dopo aver sistemato la ruota hanno ripreso la loro straordinaria corsa verso il gradino più alto del podio e l’oro paralimpico. Questo il commento dei due fratelli d’oro: “Quando abbiamo forato c’è stato un momento di grande sconforto, perché non è la prima volta che, nelle occasioni importanti, ci capita. Dopo essere riusciti a ritrovare il gruppo, la svolta è arrivata all’ultima salita dove abbiamo deciso l’azzardo: o adesso o mai più, ci siamo detti, ed è partita la volata. Questo oro ci ricompensa di quello accarezzato nella cronometro: quei due secondi maledetti ci giravano in testa da tre giorni”. Un’altra medaglia per l’Italia l’ha conquistata Giorgio Farroni, che al rientro da Londra si sposerà. Un ottimo argento nella prova mista su strada di ciclismo (categoria 1-2) che però lascia in Farroni un po’ di amaro in bocca per l’oro perso per soli 7”
Lasciandoci alle spalle le imprese degli atleti di casa nostra, passiamo ora all’ennesima grande prova di Oscar Pistorius, che, dopo aver gareggiato un mese fa nelle Olimpiadi, sia nei 100 che nei 400 metri, chiude questa edizione delle Paralimpiadi con un oro nella sua specialità, i 400 metri, difendendo l’oro conquistato quattro anni fa a Pechino e stabilendo un nuovo record del mondo con il tempo di 46”68.
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