Usain Bolt festeggia l’oro con tre atlete svedesi (FOTO)

Il campione giamaicano si è concesso una notte di festa prima di riprendere ad allenarsi per la gara dei 200m, che lo ha già visto trionfare in batteria.

di Simona Vitale 7 Agosto 2012 15:44

L’ennesima medaglia d’oro, un record olimpico e il successivo festeggiamento con 3 splendide ragazze. Sembra davvero un sogno, eppure è realtà. Parliamo della favola di Usain Bolt, che dopo aver riconquistato il titolo di campione olimpico nei 100m con il tempo di 9″63, ha deciso di festeggiare in grande stile con 3 splendide donzelle presenti nella sua camera alle 3 di notte. Le 3 bellissime in questione, però, non sono ragazze qualunque, ma Ulrika Agren, Isabelle Gullden e Jamina Roberts, tutte giocatrici della squadra svedese di pallamano.

Bolt e le sue ospiti sono stati immortalati in una fotografia mentre fanno il tipico gesto rapper a cui l’uomo più veloce del mondo è tanto affezionato. La foto è stata poi postata sul profilo Twitter del giamaicano. Enigmatica la didascalia: “A gaza we say hmmm mmm”. Il tutto, nonostante il fatto che le giocatrici di pallamano non abbiano vinto nessuna partita alle Olimpiadi. Le ragazze hanno però trovato modo di festeggiare ugualmente con uno degli atleti più al centro dell’attenzione mediatica nonché del momento. Ricordiamo che la finale dei 100m di Bolt è stata seguita da oltre 2 miliardi di persone in tutto il mondo.

Dopo il party per festeggiare la grande vittoria, Bolt si è concesso una meritata notte di sonno ed è riapparso poi su Twitter verso le quattro del pomeriggi con un’altra foto e un commento che non lascia dubbi sulla sua determinazione a bissare nei 200m il traguardo raggiunto nei 100m. Il campione ha scritto: “Sono sveglio e pronto a ricominciare”.

Stamattina le qualificazioni dei 200m di atletica leggera hanno riacceso la sfida Bolt e Blake, vincitori delle rispettive batterie con una facilità a dir poco disarmante. Bolt, come suo solito, ha dato quasi l’impressione di non darci dentro in prossimità del traguardo acuendo ancor più l’abissale distanza esistente tra sé e i suoi avversari.

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