Molfetta Oro e Russo Argento
Ieri sera è stata la volta delle lotte, con calci d’oro e pugni d’argento. Alle 23.30, nel medagliere italiano si erano aggiunti un Oro e un Argento di tutto rispetto. Il primo vinto dal 28enne Carlo Molfetta, che ha battuto in finale Anthony Obame, del Gabon; mentre il secondo se l’è aggiudicato il 30enne Clemente Russo, che ha perso la finale contro l’ucraino Oleksandr Usyk.
Molfetta ha vinto un Oro davvero sofferto, con la situazione di parità per 0-0 raggiunta all’ultimo round. Come da regolamento, concluso il quarto, i giudici dovevano decretare il vincitore in base a colpi provati e parati e la scelta è ricaduta sull’atleta italiano originario di Mesagne, il paese colpito dalla terribile morte di Melissa Bassi, la 16enne uccisa dalla bomba alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi. “È meraviglioso – ha detto Molfetta -, quest’Oro l’ho fortissimamente voluto. Dedico la vittoria a me stesso e alla mia fidanzata Serena, che è rimasta a Roma. Nei round precedenti al quarto stavo perdendo 6-1, ma non capivo perché mi avevano tolto un punto che non ci doveva essere. Quando mi sono ritrovato sul 9-6 mi si è accesa una lampadina e ho cercato di prendergli il tempo. Lui era molto bravo in difesa – aggiunge – e io sono riuscito a piazzargli un calcio in faccia a 20 secondi dalla fine“. Molfetta fa capire che lo sport per lui è tutta la sua vita: “Da me a Mesagne il taekwondo è lo sport del paese – dichiara – e io sono dovuto ingrassare nel tempo di 25 kg per entrare in questa categoria (+80 chili, ndr). E pensare che prima della gara non riesco proprio a mangiare per la tensione. Ho bisogno anche del sostegno di uno psicologo, affinchè mi aiuti a sopportare mentalmente il pensiero del dolore che poi arriverà in gara“.
Per il pugile Russo invece, la gara è stata completamente diversa. L’incontro è partito col piede giusto (3-1), ma nella seconda ripresa il tanto lavoro dell’atleta campano è sfumato, con l’ucraino che ha preso campo e tirato ganci precisi. Finisce 8 pari. Nell’ultimo round, Russo è apparso poi più stanco, mentre il sangue che pompava in corpo Usyk era notevolmente maggiore. E’ finita 11-14, con Russo che si è così aggiudicato il secondo argento olimpico, dopo quello di Pechino 2008.
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