Alex Schwazer, la Procura del Coni chiede 4 anni di squalifica
La dura scure della Procura Antidoping del Coni si è abbattuta sul marciatore altoatesino Alex Schwazer: ieri sera infatti, l’organo giudiziario del Coni ha richiesto ben quattro anni di squalifica per l’ex carabiniere di Racines, il massimo della pena prevista in caso di positività alle sostanze dopanti, in particolare all’Epo. L’ex oro nella 50 km alle Olimpiadi di Pechino del 2008, quest’estate, proprio durante le Olimpiadi di Londra e a pochi giorni dalla prova che lo avrebbe visto protagonista, venne infatti scoperto e squalificato per aver preso Epo, dopo che il 30 luglio venne confermata la posività del suo test anti-doping. La richiesta è stata fatta dal capo della Procura, Ettore Torri, il quale ha poi spiegato anche le motivazioni della richiesta di squalifica nei confronti di Schwazer: la positività del test anti doping, l’amicizia e la frequentazione con il dottor Michele Ferrari, già in passato al centro di alcune inchieste sull’uso di sostanze dopanti soprattutto nel ciclismo (caso Lance Armstrong), l’acquisto di sostanze dopanti in Turchia e le stranezze segnalate dalla Iaaf (la federazione internazionale di atletica) sul passaporto biologico del marciatore altoatesino.
“La richiesta di condanna della procura Coni ci ha sorpresi, ma siamo fiduciosi di poter chiarire tutto durante il procedimento. Anche se Alex non gareggia più, il procedimento ha per lui una valenza morale, perché lui è stato sempre ineccepibile e ha commesso solo un errore. Alex ha da subito collaborato e chiarito anche il suo rapporto con il dottor Ferrari. Non può essere trattato come un recidivo”, è stato il commento dell’avvocato di Schwazer, Gerhard Brandstaetter, dopo la lettura della sentenza. Lo stesso marciatore fidanzato della pattinatrice Carolina Kostner, ha voluto dire la sua: “Sono sorpreso ed amareggiato dalle richieste formulate dalla Procura Antidoping del Coni che non ha preso in considerazione il mio comportamento sempre corretto da me tenuto negli anni passati. Oltre alla mia confessione, ho avuto una collaborazione fattiva con la giustizia sportiva sin dal momento della positività e spero di poter ulteriormente chiarire la mia posizione non solo sportiva ma anche riguardo la mia situazione personale ed umana. Ho comunque piena fiducia nel Tribunale del Coni”. Ora a Schwazer non resta che attendere il processo e il giudizio finale che, con tutta probabilità, dovrebbero essere fissati per inizio 2013
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