Moto GP, Rossi attacca la Ducati: “Non ho imparato niente”
Archiviata una stagione alquanto fallimentare, Valentino Rossi è pronto a mettere da parte anche i suoi due disastrosi anni con la scuderia Ducati, un binomi che in pochi, due anni fa, avrebbero pensato che avrebbe potuto fallire. Invece, a fine stagione 2012, per Valentino è l’ora di ricominciare e di continuare ad inseguire e ad ottenere successi con una scuderia che gli ha regalato tantissime soddisfazione nel corso della sua strabiliante carriera, la Yamaha. Il pilota di Pesaro infatti, la prossima stagione correrà nuovamente in sella alla moto giapponese, dove ha conquistato ben quattro titoli mondiali in sette stagioni. Intervistato dal quotidiano sportivo francese L’Equipe, il Dottore, come viene chiamato dai suoi tifosi, ha attaccato duramente la Ducati e ha parlato del suo periodo di carriera alquanto difficile: “Alla Ducati non ho imparato niente. Di solito si dice che dai periodi difficili si esce rafforzati. Vedremo, ma da parte mia penso di non avere imparato nulla da questi due anni. Sono naturalmente molto deluso dai risultati, e altrettanto dal non essere riuscito a far progredire la moto per farle vincere qualche gara. O, anche senza parlare del vincere, solo a farla andare più veloce. È una grande mancanza”.
Dopo due anni da assoluto spettatore delle super sfide tra Casey Stoner e Jorge Lorenzo, per Rossi è arrivato il momento di dire basta alle gare vissute da comprimario ed è arrivata l’ora di risalire sulla vetta del Motomondiale dopo due anni di assenza: “Non avevo bisogno di vivere due stagioni così difficili, ma dai, chissà che non mi permetta di apprezzare di più quello che vivrò con la Yamaha. Non penso di avere perso nulla dal punto di vista del pilotaggio. Sono ancora in forma e molto motivato”, le parole del “Dottor” Rossi. Quando il giornale francese gli chiede se ha intenzione di ritirarsi a fine stagione, Rossi non ci pensa due volte a negare qualsiasi intenzione di appendere il casco al chiodo: “Ogni sportivo dovrebbe continuare finché ne ha la voglia, perché quelli che si fermano troppo presto finiscono per rimpiangere la decisione presa. Non ho mai pensato ad andarmene in pensione l’ho capito in questi due anni. Spero proprio di continuare a essere un pilota, anche dopo le moto, senza dubbio sulle quattro ruote. Non renderò di certo allo stesso livello che in moto, ma mi impegnerò allo stesso modo”.
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