Stadi d’Italia. Il calcio cerca casa ma la politica è indietro

La politica non riesce a dare risposte ad uno sport che ha bisogno soprattutto di rinnovare i suoi impianti e continua ad ignorare il turismo sportivo

di Maria Barison 30 Marzo 2019 15:23

stadio roma

Lo Stadio della Roma sta facendo nuovamente discutere, nonostante non vi sia nulla da discutere. Come precisato dalla magistratura, il nuovo impianto e la società non sono assolutamente coinvolti nelle inchieste giudiziarie, che seguono altri filoni, ma tanto è bastata per far ripartire il dibattito e far scattare probabili, nuovi ritardi.

Anche il Cagliari sta cercando da tempo di dotarsi di un nuovo stadio, mentre proprio questa settimana l’Inter ha detto sì al nuovo stadio milanese.

Il calcio non riesce a rinnovarsi

Ma dal dire sì, a vedere lo stadio finito, ne passa. La Roma è ferma da sette anni sul progetto, con un imprenditore americano, che sicuramente è abituato a tempi molto più celeri, pronto a far investire un miliardo in città. Cagliari aspetta, il Napoli tentenna o forse nemmeno ci pensa.

Eppure le governance sportive non fanno altro che ripeterci come il calcio debba rinnovarsi, come l’Italia si debba dotarsi di impianti nuovi e confortevoli, e di come quelli esistenti siano obsoleti.

Ma poi la politica non segue le esigenze dello sport. Perché non è solo una questione di tifo. Riversare un miliardo in una città, significa produrre lavoro e utili per tanti settori, non solo quello sportivo. Significa anche combattere il teppismo degli stadi ormai decennali. Significa introdurre nuovi concetti di sport associato al business.

Commenti